Chi sono oggi gli eretici? Sembra chiedersi questo Alessandro Sipolo in “Eresie”, disco uscito lo scorso novembre trainato dal brano “Le mani sulla città” (disponibile anche in videoclip) le cui canzoni faranno da ossatura al concerto che il cantautore bresciano, accompagnato da Paolo Malacarne alla tromba, terrà sabato 15 maggio a San Nicola Baronia in apertura alla Bandabardò per la Festa Europea della Musica (inizio ore 21).
Il secondo lavoro di Alessandro Sipolo – che in questi giorni torna in radio con il nuovo singolo “Comunhão Liberação“, una samba satirica su una famosa organizzazione religioso-imprenditoriale – è stato prodotto da Giorgio Cordini (già chitarrista di Fabrizio De André) con la complicità di Taketo Gohara (Vinicio Capossela, Mauro Pagani, Negramaro, Brunori SAS, Edda) ed è un moderno disco di cantautorato folk-rock, che attraversa in obliquo le varie latitudini della musica popolare dandone una propria versione elegante ed energica, poetica e assolutamente ribelle.
Aperto da una title-track in forma di rumba-rock, come un manifesto programmatico di quegli uomini e donne “scaldati dalla brace d’un’altra idea”, “Eresie” – racconta Alessandro Sipolo – “è un crogiolo di mondi musicali, un affresco d’esistenze controcorrente. Muovendo dall’etimologia della parola “eresia” (dal greco “scelta”) ho provato a ragionare sulla necessità di approfondimento e disobbedienza, in un periodo storico, il nostro, nel quale l’esigenza di velocità e sintesi tende a rendere ogni riflessione estremamente superficiale. Dal punto di vista musicale c’è certamente una maggiore influenza rock ma, in continuità con l’album d’esordio, resta la volontà di spaziare tra i generi senza incasellarsi in una determinata nicchia cantautorale.”
“Eresie” vede la partecipazione di musicisti come Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana e Max Gabanizza che danno il loro contributo ad una track-list nella quale i brani scorrono al passo country di un banjo, s’irrobustiscono di chitarre rock-blues, di scorribande folk e tarantismi, ma giocano anche su melodie acustiche o sulla frenesia carnevalesca di una samba.
Alessandro Sipolo racconta di renitenti alla leva che si aggregano ad una carovana rom (“Gagiò romanò”) – e i rom, la loro cultura e la musica manouche tornano anche nella splendida “Saintes Maries” – o di statue di eretici rivoluzionari che dominano la piazza più modaiola di Brescia (“Arnaldo”).
Ma Sipolo denuncia, senza retoriche o appartenenze politiche, anche la conquista del nord da parte della mafia (“Le mani sulla città”) e l’affarismo spirituale in “Comunhão Liberação”, dedicando una canzone al coraggio di tre grandi dissenzienti contemporanei come Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e a suo padre Giuseppe in “Tra respirare e vivere”.
Il suo è un panorama “di biografie eretiche, di arsure libertarie e scelte disobbedienti” che alimentano visioni di vite diverse, brucianti della loro umanità e di un desiderio di libertà e giustizia che nessuno può fermare. E dal vivo le canzoni di “Eresie” esprimono tutta la loro energia ribelle e stradaiola in live decisamente trascinanti.
Biografia
Alessandro Sipolo è nato a Iseo nel 1986 e vive a Brescia.
Laureato in Scienze Politiche e Scienze del Lavoro, specializzato in Gestione dell’Immigrazione, oltre alla sua attività di cantautore, lavora per il Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati ed è collaboratore dell’ Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano, fondato e diretto dal Professor Nando dalla Chiesa.
Nel 2013, dopo un anno di lavoro e viaggio tra Cile, Bolivia, Argentina e Perù, rientra in Italia e pubblica il suo primo album, “Eppur bisogna andare”, prodotto da Giorgio Cordini, storico chitarrista di Fabrizio De André.
Il disco, concept album sul tema della “prosecuzione” ai tempi della crisi, vince il premio Beppe Gentile 2014 come migliore album d’esordio.
Nel novembre 2015 esce il secondo album, “Eresie”, realizzato con la collaborazione di grandi firme del panorama musicale italiano come Taketo Gohara, Giorgio Cordini (co-produttore del disco), Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana, Max Gabanizza.
Muovendo sia dall’etimologia della parola “eresia” (dal greco “scelta”) che dal suo significato più comunemente inteso, il cantautore prova, in questa sua seconda opera, a ragionare sulla necessità di approfondimento e disobbedienza, tra presente e passato.
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