Amara. Donna Libera

Il video del brano che Amara ha presentato al Festival di Sanremo, ha registrato in pochi giorni più di 260.000 visualizzazioni, secondo solo al video del vincitore.

Nell’ambito del Festival, Amara, risulta seconda sia nella classifica per l’assegnazione del Premio della Critica “Mia Martini” sia in quella per l’assegnazione del Premio della Sala Stampa Radio-Tv-Web “Lucio Dalla”.

Ph. Alessandro Tocco
Ph. Alessandro Tocco

Hai partecipato al 65° Festival di Sanremo con il brano “Credo”, un inno alla speranza ed al non arrendersi mai.

Credo è un pezzo talmente vero, che si racconta in ogni singola parola. Personalmente c’è stato un momento in cui sono caduta ed ho sentito l’esigenza di raccontarmi nel profondo.

In questo brano, davvero ho ritrovato la forza che temevo di perdere. Continuare a credere nei valori umani, nelle cose semplici della vita, per esempio: i  sogni, i bambini, i colori mi ha fatto in un certo senso rinascere.

Oggigiorno spesso ci capita di volere sempre di più, di cercare chissà cosa ma poi ci si accorge che sono le cose semplici che servono e che colorano la vita.

Volendo conoscerti un po’ meglio, ci racconti come mai la scelta del nome Amara?

Amara è una cosa senza aggiunta, una cosa pura, così com’è. Poi si dice che noi siamo il risultato di quello che viviamo e se è così non potevo non chiamarmi Amara.

Compresa l’ultima, sono ben 5 edizioni che vinci Area Sanremo. Quest’anno sei approdata sul palco dell’ Ariston, tra i finalisti delle nuove proposte. Come ti sei preparata per questo appuntamento e quali erano le tue aspettative?

Mi sono preparata, perché oltre a quello che si può immaginare dietro quell’appuntamento c’è tanto lavoro da fare. La chiusura del disco, la preparazione di tutto quanto si vive in quei giorni in cui sei al centro dell’attenzione e tutti ti cercano. Ti confesso però che sono stata abbastanza serena e non mi ero prefissata aspettative particolari, perché le aspettative spesso deludono. Credo che in questi casi si debba prendere quello che viene, del resto Sanremo non deve essere visto come un arrivo ma come un punto di partenza.

Il brano che ho presentato, Credo, è stato accolto positivamente sia dalla critica sia dal pubblico e ciò non può che rendermi felice.

Tu sei una cantautrice, racconti storie di vita quotidiana. In momento di crisi come quello attuale, ritieni che la musica possa dare una mano?

Amara
Amara

Sicuramente può aiutare. Quando scrivo è come se scrivessi a me stessa, ci sono momenti in cui ho bisogno di sentirmi dire certe cose, cerco risposte, cerco una forza. Quella voce che parla attraverso le parole di una canzone è una voce amica che mi da quella forza e spero che possa esserlo anche per gli altri, per chi ascolta le mie canzoni e più in generale per chi ascolta musica.

Il sogno nel cassetto di Amara?

Fino a poco tempo fa, pensavo che i sogni erano rappresentati solo da quelle cose che non si sarebbero mai realizzate. Ma devo ricredermi. Uno si è già realizzato ed è quello dell’esperienza di Sanremo, una cosa che inseguivo da tanto. L’altro è quello di diventare una stilista di moda, mi piacerebbe tanto ma quello credo sia un po’ più difficile da realizzare.

Il tuo nuovo album – uscito da qualche giorno –  Donna Libera, ce ne parli?

Donna Libera è un disco che contiene dieci brani ed è privo di censure, nel senso che non segue uno standard particolare. Racchiude un percorso durato cinque anni ed ogni pezzo ha la sua storia, la sua parte emotiva, la sua parte letteraria. Ogni pezzo è un pezzo a se e racconta quello che ho visto e vissuto in questi ultimi anni.

Quali i prossimi impegni e dove i tuoi fans potranno ascoltarti?

Nei prossimi giorni ci saranno una serie di appuntamenti in cui presenteremo dal vivo “Donna Libera”. Partiremo il 24 febbraio dalla Mondadori Multicenter di Milano, il 25 saremo alla Discoteca Laziale di Roma ed il 26 alla Mondadori di Firenze.

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