Nome Artista: Alessandra Trischitta
Titolo opera: “Moore’s melody”
Chi è Alessandra Trischitta?
Amo, da quando ho ricordi, l’Arte, in tutte le sue espressioni: musica, pittura, scultura, poesia, letteratura, teatro, fotografia, arti visive. Mi ha sempre affascinato la meravigliosa capacità dell’essere umano di esprimersi tramite immagini, note, fotogrammi, rappresentazioni sceniche.
Amo allo stesso modo la Natura, l’etologia e la fotografia naturalistica. Ho iniziato, pertanto, ritraendo gli animali, i loro sguardi, i paesaggi in cui vivono sia tramite scatti che con l’ausilio di matite e carboncini. La passione fotografica e grafica si è successivamente focalizzata su tematiche culturali, storiche, ambientali.
Ho studiato gli approcci all’immagine dei Grandi Fotografi del passato e mi tengo aggiornata seguendo le proposte delle nuove linee della fotografia contemporanea.
Mi sono accorta, però, che, per ciò che ho in mente, il “solo” scatto o il “solo” disegno spesso non soddisfano in pieno ciò che desidero comunicare. Per questo motivo sono passata ad utilizzare contaminazioni fra mezzi espressivi: ritengo che ciò che desidero trasmettere all’osservatore si possa rappresentare meglio mediante una pluralità di strumenti.
La naturale prosecuzione dei miei studi mi ha portata a sperimentare la Digital Art che, attualmente, trovo la tecnica a me più consona per meglio trasmettere pensieri, idee, sensazioni, valori in un mix di grafica, fotografia e tecnologia ispirandomi ad alcuni punti del “Manifesto Imagista ” di Giuseppe Viola e Dino Buzzati ( nello specifico: i n. 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8) trasportandolo nell’epoca attuale e che definisco, creando un neologismo, “fotografia concettuativa” dove l’aggettivo è formato da una sincrasi dei termini “concettuale” e “figurativa” in cui ognuna delle due parti riveste un ruolo importante nel processo creativo.
Ci parli, ora, della sua Arte.
Amo l’abbinamento di pensieri e immagini. Direi, quindi, che la mia modalità espressiva è un insieme di passione e ragione, cuore e cervello rappresentato graficamente.
Ci parli dell’opera che è stata selezionata per la Sezione Arte 2023 di Casa Sanremo.
“Moore’s melody” si ispira ad alcuni versi del poeta Thomas Moore: “Sing sweet harp, sing the song of ancient days, Whose sound, in this sad memory, long buried dreams shall raise” a significare la possibilità e la capacità della musica di unire la memoria ai sogni.
Alla luce del successo dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo e del boom mediatico e culturale di Casa Sanremo, come giudica il binomio Musica e Arte? E quanto è importante sensibilizzare soprattutto i giovani alla Cultura?
Ho apprezzato moltissimo l’accostamento fra le note, le opere visive e le interviste agli scrittori realizzate a Casa Sanremo (Arte e Writers). Nel corso della mia attività artistica ho spesso tratto ispirazione per i miei lavori dalla Musica: un progetto di qualche tempo fa si rifaceva all’Opera Lirica e la musica fa spesso da sottofondo alla mia creazione.
L’importanza della Cultura è, per me, fondamentale: esiste un mondo passato di grandissimi artisti, letterati, musicisti, studiosi di diverse discipline che ha creato capolavori assoluti che chiunque di noi e soprattutto i giovani dovrebbero riscoprire.
Il presente ci richiama allo studio delle nostre importanti radici pittoriche, scultoree, letterarie, musicali e scientifiche per la creazione di un’Arte che unisca conoscenza, tecnica e passione.
Carmela Bove © copyright Backstage Press. All Rights Reserved