CLAUDIO CIRILLO

DODICI BRANI PER DODICI MESI

Ph: Chiara David

365, dodici brani per dodici mesi. Come è articolato questo progetto? 

Un singolo per ogni mese. Un racconto da condividere con tutti, perché forse tutti ci potremmo identificare in ogni brano. È stato strutturato in maniera molto precisa, a partire dalla foto di copertina dell’album che racchiude un indizio di ogni canzone, all’associazione di un colore per ogni mese, alla scelta di pubblicare i singoli a partire da Gennaio. Un progetto molto grande, che ho avuto il piacere di condividere con tante persone che mi stanno aiutando a renderlo visibile al grande pubblico.  

Sprazzi di vita quotidiana “comune”. Gli eventi che racconti nei brani sono vissuti da te in prima person o ricalcano scene da te viste? 

All’interno del album c’è tutto. Da storie personali fino a racconti presi da libri, giornali e vita quotidiana. Generalmente preferisco le storie che mi appartengono, come la traccia che si intitola “Che fai a capodanno?”. Nel brano racconto per me un evento molto intimo e ci tenevo che trasparisse anche nell’arrangiamento dove hanno partecipato 2 tra le persone più importanti nella mia vita, Bruno Cirillo mio padre e Marcello Cirillo mio zio. Tra l’altro è stato il brano che mi ha dato l’intuizione del progetto ed ha fatto da apripista a tutto l’album. Ma possiamo trovare canzoni come “Settembre”, dove in fondo ci rispecchiamo tutti con l’emozione di un nuovo anno che sta per iniziare, un’estate che è volata via e un po’ d’ansia per il futuro. 

“La vita è pop, però un mese può essere jazz, un altro blues e così via…” Questi molteplici cambiamenti sono frutto di uno stato d’animo personale o sono in relazione all’evento da raccontare?

L’uso di stili diversi proviene dal mio percorso come musicista che è partito come chitarrista acustico dove suonavo principalmente blues, pop e folk, poi in seguito grazie alla Sant Louis ho approfondito il mondo del jazz. Con il tempo grazie a questa mia voglia di cambiare stile, mi sono reso conto che ogni genere ci porta in uno stato d’animo diverso, un po’ come succede con i mesi. Essendo un amante del Natale a Dicembre sono euforico, con musica jazz che suona tutto il giorno! A Gennaio mi sento più malinconico quindi ritorno a qualcosa di acustico. Ad Agosto qualcosa di pop e fresco da accompagnare nelle giornate calde e così via. 

La voglia di condividere “l’anno” deriva da questo lungo periodo di pandemia, dove ognuno di noi ha

Ph: Chiara David

in qualche modo la sensazione di non aver vissuto?

Si, diciamo che è stata la pandemia a insegnarmi che alla fine tutti abbiamo un qualcosa in comune. Ogni giorno pensiamo che i nostri problemi riguardino soltanto noi e che nessun’altro può capire quello che viviamo, quest’album ti fa tornare almeno per un attimo al momento presente per realizzare che in realtà non siamo tanto diversi l’uno dall’altro e questo ci fa sentire meno soli e comprendere che siamo tutti nella stessa “barca” e che quindi dobbiamo avere pazienza e supportarci tra di noi.

Chiedi a “Gennaio” di lasciarti sognare. A distanza di quasi quattro mesi quanti di quei sogni sono diventari reali?

Direi che il fatto che stiamo parlando di questo album sia la prova che un sogno almeno si è realizzato. L’autoproduzione è veramente difficile e avere avuto questo risultato per me è già un successo. Molte altre cose stanno nascendo e questo mi fa capire che la strada è quella giusta, bisogna solo aspettare.

Claudio Cirillo un polistrumentista che si affaccia a diversi generi musicali. Tra i tanti, quale ti rappresenta di più?

Ancora ad oggi non riesco ad identificarmi in un genere preciso però sicuramente mi sto molto avvicinando al cantautorato internazionale. 

Ogni brano un mese, ogni mese un colore. Come avviene questa associazione?

La sinestesia. Ossia quel processo che associa un suono, un numero, un mese ad un colore o un’altra esperienza non direttamente associata. Ad esempio ci sono persone che riescono a “vedere” i suoni. Insegno in molte scuole specialmente ai bambini, se sono particolarmente predisposti gli chiedo se vogliono colorare una nota o un accordo con un colore qualsiasi. A volte vanno a gusto, però alcuni bambini che hanno un senso sinestetico sviluppato, me li disegnano dello stesso colore. Quindi l’idea di associare i mesi a dei colori mi è venuta praticamente spontanea.

Nel 2021 sei stato scelto come artista di Agricooltour il festival organizzato da Isola Tobia Label. Musica cantautoriale, produttività rurale e bellezza paesaggistica. Raccontaci la tua esperienza. 

Agricooltour è un vero è proprio Tour che promuove la musica originale. Trovare una simile esperienza credo sia impossibile. Sono anni che partecipo a festival e non ho mai trovato una formula più vincente di questa. Raggiungere paesi distanti dalla tua città e presentarsi come un perfetto sconosciuto è strano, ma la cosa forse più strana è che dall’altra parte c’è sempre stato   un pubblico pronto ad ascoltarti a partecipare e condividere con te quel bellissimo momento. 

A proposito di tour, cosa dobbiamo aspettarci?

Come dicevo l’autoproduzione è complicata per molteplici aspetti, tra cui il booking. Ho suonato ovunque negli ultimi 4/5 anni. Adesso sto organizzando qualcosa di speciale diverso dal solito e non vedo l’ora di farvelo vedere! 

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