Floraleda Sacchi e Maristella Patuzzi. L’ incontro tra musica classica e tango

Nel disco “Intimamente Tango”, le composizioni di Astor Piazzola sono riproposte negli arrangiamenti originali e creativi firmati da Floraleda e Maristella che fondono armonicamente malinconia, speranza e sensualità in una nuova chiave musicale, tra tradizione e innovazione, tra classico e jazz, tra improvvisazione e world music.

piazzolla-flo-stella 2Floraleda Sacchi (arpista), Maristella Patuzzi (violinista) insieme per “Intimamente Tango”. La musica classica ed il tango che si incontrano. Come nasce questa collaborazione?

Dal piacere di fare musica insieme. Abbiamo gusti simili e dunque andiamo d’accordo. Nella musica funziona come nella vita: con alcune persone ci si sente bene e ci si comprende istintivamente, con altre meno. Questa chimica è fondamentale per suonare bene insieme.

Nel vostro album vengono rivisitate alcune composizioni di Astor Piazzola in  un tango inconsueto completamente riarrangiato da voi, come siete riuscite a fondere tutto ciò?

Piazzolla – tutte due amiamo la sua musica – è stato suonato e arrangiato in ogni modo, ma pochissimo con l’arpa e non esisteva un disco come il nostro. Pare incredibile, ma è così e a noi piacciono le sfide. Dunque ci siamo messe in gioco per trovare il nostro suono e la nostra via in questo genere. Abbiamo ascoltato molto come Piazzolla arrangiava in modi molto diversi i suoi brani e abbiamo cercato di ricalcare il suo modo di procedere creativamente sui nostri strumenti. Speriamo di esserci riuscite, ma saranno i tanghéri a giudicare.

Malinconia, speranza e sensualità. C’è ancora speranza per un domani diverso e secondo voi la musica può contribuire?

Storicamente nel tango, malinconia e speranza sono i sentimenti degli emigranti che lasciano la patria sperando in un futuro migliore. Il tango è stato la loro musica e la tematica ci pare attualissima.
Poi, dopo teste mozzate, in questi giorni vediamo distruggere le opere d’arte di Ninive: tutti i media riportano in egual modo questo orrore. Dunque, se tutti non fossero fondamentalmente consapevoli che è con la bellezza, l’ideale, l’armonia e l’equilibrio che l’umanità può sopravvivere non riporteremmo nemmeno così questa notizia. Chi passa il proprio tempo a coltivare la bellezza e a studiare non sarà mai lo stesso che scende in strada ad ammazzare il prossimo. Per questo la musica è speranza.piazzolla-flo-stella1

Nel video del brano “Libertango” vi si vede al centro di un palcoscenico. Per chi fa musica classica, abituati a suonare all’interno di un’orchestra com’è trovarsi al centro di un palco? Qual è il vostro rapporto con il pubblico?

Entrambe non abbiamo mai suonato dentro l’orchestra (se non quel tanto per capire che non faceva per noi). Fare l’orchestrale o il solista prevede caratteristiche molto diverse e molto raramente le due figure possono unirsi, anche per semplici ragioni di gestione del tempo. Non mi risulta che nessun grande solista internazionale di classica faccia l’orchestrale, dunque quando suoniamo con l’orchestra stiamo comunque di fronte e per il video di Libertango ci siamo sentite perfettamente a nostro agio così come quando siamo davanti al pubblico con cui c’è sempre una forma di dialogo intimo e di amore.

Quali i prossimi impegni ed appuntamenti?

Siamo in partenza per un tour di promozione del disco nelle principali città italiane e continueremo poi per Parigi, in estate prevediamo vari concerti in Italia in autunno saremo a Londra, Vienna, New York e Toronto.

Alfonso Papa for Backstage Press © Copyright 2013-15. All Rights Reserved

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