Con Francesco De Gregori, una collaborazione quasi trentennale, c’è quasi il bisogno l’uno dell’altro. Come nasce questa collaborazione – oggi amicizia – e come si è trasformata nel tempo?
Ha impiegato un po’ di tempo a diventare amicizia, entrambi persone molto introverse abbiamo dedicato un po’ di tempo per prenderci le misure. Forse entrambi un po’ bruciati da esperienze passate abbiamo preferito prenderci tempo e ne è valsa la pena! Ora sappiamo esattamente cosa pensiamo simultaneamente, non avremmo quasi bisogno di consultarci di volta in volta, anche se lo facciamo ugualmente per rispetto e prudenza.
Nella tua carriera oltre a De Gregori, tantissime altre collaborazioni. Forse possiamo dire che hai avuto modo di collaborare con i massimi esponenti della musica italiana. Ce ne è qualcuna che avresti voluto fare ma che non hai ancora avuto modo di realizzare?
Con ognuna delle persone con cui ho collaborato ho avuto un rapporto bellissimo, che fossero “massimi esponenti” oppure no. Le persone con cui non ho collaborato ancora non è detto che non diventino prossime collaborazioni, io non pongo limiti alla provvidenza e non ho desideri particolari se non continuare a fare ciò che sto facendo.
Tu hai preferito sempre il ruolo di co-protagonista, non ti sei mai messo in mostra. Come accade nei film attore non protagonista? che poi il più delle volte assume un ruolo quasi pari se non anche maggiore del protagonista stesso.
Per me è solo un fatto di carattere, io credo che ci siano persone che sentano la necessità di essere al centro dell’attenzione pur non facendo nulla, poi ci sono persone che non hanno bisogno di essere al centro dell’attenzione pur facendo molto, io credo di appartenere alla seconda categoria, ma non per scelta, per carattere.
Oggi invece, specie trai giovani, si cerca subito come “arrivare” e mettersi in mostra, magari bruciando delle tappe importanti. Che consiglio senti di dare ad un giovane musicista?
La cosa che veramente mi sento di consigliare ad un giovane musicista è di venire a provare a lavorare con me per rendersi conto dell’enorme differenza che c’è fra suonare e fare musica. Quando i ragazzi escono dal mio corso si rendono conto che la “professione musica” è un’altra cosa rispetto a quanto credevano e a quanto i media ci espongono con i loro spettacolini.
Tu oltre a suonare, scrivi anche canzoni e sei produttore. Com’è oggi fare musica in Italia?
Fare musica oggi in Italia è com’era quarant’anni fa, se hai la passione e credi in quello che fai puoi ottenere dei risultati, se miri al successo e alla notorietà, se ti va bene fai una stagione a ostriche e champagne, ma subito dopo torni al panino con la mortadella. Se sei pronto e hai una vera passione riesci a gestire il cambiamento, altrimenti vai in crisi.
Abbiamo detto che da diversi anni sei in stretta collaborazione. Alcune volte lavorare con uno stesso artista porta ad un appiattimento musicale, nel vostro caso invece ogni volta, ogni concerto ed ogni canzone ? diversa da quella della sera precedente. Come riuscite a far ciò e quindi a presentare al pubblico – anche quello più fedele – sempre qualcosa di nuovo e diverso?
Ci riusciamo semplicemente perchè non è frutto di un calcolo a tavolino, ma è una nostra esigenza. Anzi per la verità Francesco ha subito, nel corso degli anni, un sacco di critiche proprio per questa ragione, che cioè cambiasse continuamente i gli arrangiamenti dei suoi pezzi. Ora finalmente questa cosa è apprezzata, ma noi lo abbiamo sempre fatto con assoluta ingenuità, solo perchè ogni volta, suonando, ci venivano nuove idee, e non essendo vincolati da sequenze elettroniche o altre diavolerie, le mettevamo semplicemente in pratica in tempo reale, a volte con buoni risultati, a volte meno, ma sempre con spontaneità. Ora il pubblico finalmente lo apprezza, perchè capisce che dietro c’è sol la volontà di esprimersi con sincerità e spontaneità.
Com’è il tuo rapporto con il pubblico?
Il mio rapporto con il pubblico è meraviglioso, perchè tutti mi dimostrano grande affetto e stima, anche e nonostante tutte le stronzate che pubblico su FB. Sono felice inoltre di essere riconosciuto come una persona che riveste un ruolo importante al fianco di un grande personaggio come Francesco De Gregori.
Quando non sei impegnato con De Gregori, di cosa ti occupi?
Mi occupo sempre più assiduamente dei miei corsi PSR (practice studio recording) http://www.guidoguglielminetti.com/1/psr_practicestudiorecording_839044.html e della produzione di artisti emergenti.
Quali i prossimi impegni ed appuntamenti?
Il 10 di Maggio sarò a Manduria per una Master Class, il 15 Maggio sarò al salone del libro di Torino per parlare della mia professione con l’aiuto di Gabriele Ferraris, poi a partire da Giugno riprenderemo i concerti per il nuovo Tour estivo che ci porterà di nuovo in giro per l’Italia.
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