Il Venerdì Santo a Procida

Riti Pasquali

La processione ha inizio alle prime luci dell’alba del Venerdì Santo, quando tutti i misteri sono già stati portati nello spiazzale di Terra Murata, dove si trova l’Abbazia di San Michele Arcangelo. Qui, in seguito alla “chiamata” del più anziano confratello dei turchini, viene stabilito l’ordine della processione, a seconda del tema religioso trattato. L’inizio è caratterizzato dal suono di una tromba a cui rispondono 3 colpi di tamburo: sono i suoni che accompagnavano i condannati a morte nell’antica Roma, e che si ripeteranno durante tutta la processione. Seguono i misteri, portati a braccia durante tutto il tragitto con una serie di pause. Ci sono poi varie statue a soggetto religioso fisso, tra cui le principali sono quella dell’Addolorata (sec. XIX), la statua del Cristo Morto (sec. XVIII di Carmine Lantriceni ) e il “pallìo”, cioè il baldacchino funebre. Precedono e seguono la statua dell’Addolorata il corteo degli angioletti: bambini maschi e femmine fino ai 3anni, che indossano abiti neri ricamati in oro in segno di lutto a richiamare il vestito della Vergine Addolorata, portati in braccio da un adulto. Chiudono la processione la banda musicale, che esegue marce funebri, le autorità religiose, civili e militari dell’isola e, in un commosso silenzio, un corteo di persone dell’isola e non.Al termine della processione le statue vengono condotte nell’Abbazia di San Michele Arcangelo mentre i misteri, terminano il loro percorso in Piazza Marina Grande. Le statue del Cristo Morto e dell’addolorata sono custodite presso la Chiesa di S. Tommaso (Chiesa Nuova) dove ha sede la Confraternita dei Turchini.

Michelangelo Messina – Backstage press

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