Karto Give me my rock’n’roll back

Karto_030316Il tuo album di esordio, dieci tracce in inglese. Scritto ed arrangiato da te, come nasce questo lavoro?

Il disco nasce da un intento preciso di provare a sperimentare qualcosa per conto mio. Fondamentalmente, nasco come chitarrista ed ho avuto diverse collaborazioni sia in Italia che a Londra e negli Stati Uniti. Dopo questo percorso, ho voluto sperimentare cosa poteva succedere componendo materiale mio. Confesso che era un po’ che ci pensavo, ma preso da altre cose ho sempre messo da parte il materiale che scrivevo. Il disco nasce sia come esigenza di esprimere cose per proprio conto e sia come sfogo di una serie di contaminazioni ed influenze musicali avute durante questi anni. L’album è in inglese in quanto è stato quasi totalmente composto e suonato a Londra.

Sei di Livorno, ma di adozione londinese, inoltre hai girato molto arrivando anche negli Stati Uniti. In base alla tua esperienza vi è differenza tra il fare musica in Italia e suonare all’estero?

La differenza c’è ed è una differenza basilare e va ricercata nella visione della musica da parte del pubblico e di come essa viene intesa. All’estero, rispetto all’Italia, c’è una ricezione differente; da noi è intesa un po’ più come svago e ci sono meno possibilità – diciamo – di farne un lavoro. In Inghilterra, il pubblico è molto più attento non solo sente la musica ma sa anche ascoltarla. Questa differenza fa si che all’estero ci siano molte più opportunità, a Londra non c’è un locale dove non si suona musica dal vivo, i locali cercano gli artisti e gli artisti suonano potendolo fare come lavoro.

Nell’album non si nota un’unica impronta musicale, ma si assaporano varie influenze e sfumature. Ciò è frutto dei vari viaggi? ed in generale ti rifai a qualche genere in particolare?

 Le influenze della mia musica partono dal mio background che è un recipiente abbastanza enorme, si parte dal rock anni settanta e ottanta, con delle contaminazioni new wave perché quando vivi in un posto, tuo malgrado vieni contaminato dalla musica con cui cresci. Ho provato a fondere il mio backgroud musicale con i nuovi suoni e le nuove contaminazioni acquisite suonando in giro per il Regno Unito e per gli Stati Uniti.

Dopo l’album, ci saranno sicuramente dei live, avremo modo di poterti ascoltare anche in Italia o anche per essi stai pensando ad un percorso estero?

L’etichetta con cui è uscito l’album è un’etichetta italiana per cui la promozione live avverrà sicuramente in una prima fase in Italia e poi successivamente anche all’estero.

E’ cantato in inglese, per cui dopo una promozione in Itali, poi ci sposteremo sul territorio del Regno Unito e speriamo che ci siano numerose occasioni di suonare in diversi ambiti.

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