“L’amore ci chiede amore” è il secondo singolo estratto dall’album “Le strade popolari” del cantautore Michelangelo Giordano

Michelangelo GiordanoUn brano ispirato dalla consapevolezza che solo l’amore può rendere un essere umano migliore: sonorità delicatissime con un’escalation orchestrale di grande impatto emotivo 
L’autore, attraverso le parole, dipinge un quadro intenso dell’amore; un amore universale, profondo e viscerale come quello di una madre per un figlio o di due persone che si promettono amore per l’eternità.
L’amore nasce, cresce ed ha bisogno di altro amore per alimentarsi all’infinito.
 “Le strade popolari” è il nuovo album del cantautore Michelangelo Giordano che include 11 brani scritti dallo stesso cantautore ed arrangiati dal produttore artistico Stefano Pulga (già produttore di Edoardo Bennato ed arrangiatore, tra gli altri, per Gilbert Montagnè). L’album ha una netta impronta cantautorale, arricchito da sonorità etniche mediterranee. Un viaggio musicale tra tradizione popolare e contemporaneità. Un’attenzione particolare viene prestata da Michelangelo nella cura dei testi di ogni singolo brano dell’album. Oltre a canzoni autobiografiche, sono presenti brani di denuncia e impegno sociale che, il cantautore calabrese, decide di trattare a volte con una pungente ed originale ironia come nei brani “Chi bussa alla porta” e “Il paesino di periferia”; altre volte in modo crudo, schietto e spietato come nel brano “Nella stanza chiusa a chiave” ispirato alla storia di Natascha Kampusch; oppure in “Non cangiunu li cosi” in cui punta il dito contro le criminalità mafiose, l’abuso di potere e l’omertà.
Invece, per parlare d’amore Michelangelo Giordano cerca una maturità dettata da viscerali esperienze personali come nel brano “L’amore ci chiede amore” che diventa un inno universale all’amore.
Nell’album sono presenti anche due brani, “Dolce e amara” e “Sutta a luna”, che Michelangelo Giordano dedica alla sua terra d’origine e che rappresentano perfettamente la bellezza ed i contrasti delle terre del Sud.
 DICONO DI LUI:
Il Cd Le strade popolari è imbevuto di sonorità e di culture etniche mediterranee e alcuni brani sono stati scritti dall’autore in dialetto calabrese. Testi impegnati e sonorità mediterranee: il binomio artistico che è la cifra più autentica di questa voce del Sud” Gazzetta del Sud
armato di tanta bella musica, guidato dalla produzione artistica di Stefano Pulga, il disco d’esordio del cantautore calabrese Michelangelo Giordano dal titolo “Le strade popolari” imprime subito un filo conduttore che ci piace e che ultimamente si rivela necessario:le tradizioni, le radici, la provincia: tutto quello che automaticamente ci riconduce alle vere morali.” Marco Pinti, Outune
ci piace definirlo il coraggioso cantastorie calabrese. E quando si parla di un Sud spesso emarginato, vittima dell’omertà, abbandonato dai telegiornali, ascoltare poi una voce come quella di Michelangelo ti rincuora” Grandi Palle di Fuoco
se è vero che non saranno i concorsi a celebrare l’artista come tale, allora è vero che il nostro sig. Giordano ha stoffa e spalle larghe per dire al sua (…) Insomma: bella musica italiana” Red, Sound 36
Un disco di bel pop-d’autore che dalle strade di province prende anime e corpo, ne succhia i limiti e le ricchezze, ne fa un quadro sociale ed emozionale rivestendo il tutto di quel sound un po’ bandistico e un po’ – appunto – popolare” Marco Vittoria, Ventonuovo
Un disco interessante che coniuga italiano e dialetto, il fascino per un certo tipo di cadenza e il ricordo di uno storico italiano che fa sempre bene ricordare.” La Repubblica Veneta
Michelangelo Giordano è un giovane cantautore calabrese di belle speranze con alle spalle un intenso percorso musicale. (…) “Le strade popolari” è un ottima prima prova, e siamo certi che nel prossimo futuro Michelangelo Giordano metterà ancor più a frutto il suo talento. Salvatore Esposito, Blogfoolk
una buona ricercatezza musicale, legata ad atmosfere “estive”, che suonano delicatamente meridionali e che contribuiscono a fare, di “Le Strade Popolari”, uno degli esordi migliori dell’anno in corso.” Piergiuseppe Lippolis, Music Map
Buone idee per l’album di esordio di Michelangelo Giordano, caratterizzato da un pop folk rock mediterraneo giocato spesso fra testi malinconici ambientati in stanze chiuse, situazioni popolano/oniriche, a cui si aggiungono le immancabili canzoni d’amore e qualche riflessione sul sociale. Un disco che presenta, musicalmente parlando, ampie sfaccettature” Pietro Bizzini, Meliterraneo
Una bella voce, fresca e intensa, intima e didascalica, una canzone popolare che di popolare si vuol vestire senza evitare soluzioni melodicamente pop e quel gusto per l’attualità testuale, nella forma come nei messaggi.” Luca Marsi, Fullsong
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