Luka Zotti, Chillout Experience

ZOTTI_LUKA2 PSChillout Experience, il tuo nuovo lavoro di inediti, ci parli di questo nuovo progetto?

Era un progetto con sonorità che avevo in mente già da diversi anni, ho finalmente messo a fuoco l’idea in un momento di relax e abbandono dei pensieri.. L’ultimo giorno dell’anno 2014 ho deciso di non seguire le mode dei lunghi festeggiamenti, così da essere la mattina seguente il primo ad entrare in una spa di Boario Terme (BS), avevo deciso di concedermi un giorno di pieno relax dopo diversi e intensi mesi di concerti. Dunque nel rilassamento più totale , precisamente in una vasca idromassaggio, ho finalmente focalizzato l’idea che mi girava in testa da tempo ed è nato il disco Chillout Experience, questo nuovo progetto doveva avere come peculiarità la collaborazione con artisti provenienti da diverse località del mondo, in modo da abbracciare  più contaminazioni, lingue e linguaggi. Un’altro motivo di queste collaborazioni era il “tener vivo il progetto”, ogni volta che suono dal vivo non eseguo mai le stesse note, mi stimolano molto la musica intuitiva, l’improvvisazione, la libertà musicale e l’interplay con altri musicisti, ogni concerto risulta così unico e diverso dal precedente anche perché variando gli ospiti, varia anche il tipo di interplay, dunque anche il risultato finale.

E’ da qualche anno che giri l’Italia con un tour molto particolare, con l’artista che si reca a casa dei propri fan. Come nasce questa esperienza e continuerà anche per questo terzo album?

Ti riferisci al Sofà Tour (House concert), assolutamente si, continuerà anche per questo nuovo lavoro. Diversi anni fa alcuni fan iniziarono a chiamarmi per esibizioni nelle loro case, mogli o mariti che volevano fare un regalo unico a sorpresa al loro partner oppure semplicemente per  godersi il concerto nell’intimità della propria casa. Ho trovato queste esperienze di concerti in casa molto stimolanti per il clima che si crea, solitamente si inizia cenando insieme, poi si chiacchiera per conoscersi e si finisce con il concerto a cui di solito seguono altre chiacchiere, insomma un clima molto intimo e a contatto con il pubblico. Ad un certo punto ho pensato di trasformare queste singole date in un vero e proprio tour che porto tuttora avanti e che si aggiunge parallelamente alle altre mie esibizioni in gallerie d’arte, festival, clubs ..

 Quali sono le location che preferisci per le tue esibizioni?

E’ da diverso tempo che sto cercando di esibirmi il location alternative e diverse dal solito, luoghi dove l’arte, la creatività , la cultura e la musica possano entrare in risonanza con il mio progetto musicale e artistico, in particolare prediligo gallerie d’arte, siti archeologici, piazze dove siano presenti monumenti artistici oppure parchi immersi nella natura. Credo che un esibizione in questi luoghi, in particolare col mio progetto che abbraccia l’arte a 360°, possa regalare alle persone un’emozione particolare in più , che possano sentirsi più coinvolte e portarsi a casa degli stimoli maggiori.

Oltre che musicista, ami molto anche la pittura, come si fondono tra loro questi due generi artistici e riesci a mantenere il giusto equilibrio tra loro?

Musica e pittura sono entrambe figlie della stessa madre ossia l’Arte. Così come scultura, poesia e tutte le altre forme espressive, musica e pittura sono dei modi di esprimere quel che si sente, di seguire la propria creatività.. in sostanza sento l’ispirazione e la seguo utilizzando la forma d’arte espressiva più consona, così a volte mi ritrovo a scrivere una canzone, a volte un brano strumentale, a volte a dipingere un quadro o una chitarra, altre volte invento nuovi strumenti musicali, altre creo delle opere di design.. Ringrazio di avere questa capacità di potermi esprimere con diverse forme d’arte, mi diverto molto, non mi annoio mai e mi viene tutto molto naturale..

Altra, tipicità del tuo modo di far musica e del tuo essere artista sta nel fatto che ti realizzi da te delle particolari chitarre. Come reagisce il pubblico quando ti presenti con questi strumenti particolari?

Rimangono a bocca aperta !! Nel vero senso della parola, all’estero sembrano un pochino più comprendere i miei strumenti e quello che li caratterizzano, in Italia a volte se mi soffermo ad osservare lo sguardo del pubblico mi sento come se stessero guardando Topolino in carne ed ossa sul quel palco…comunque la reazione più comune è la risata, che segue a: “ ma guardo un po questo che matto che è!!”  , come dargli torto ..

Sappiamo che hai pubblicato un totale di tredici album tra band, collaborazioni e album da solista, ci puoi fare un piccolo riassunto sui tuoi ultimi lavori?

Si, dopo diverse esperienze tra progressive-rock, psichedelia, jazz e folk , negli ultimi anni sto mentendo due filoni musicali, uno incentrato sulla musica intuitiva e improvvisazione (con musiche strumentali per mostre d’arte, performance, installazioni, film muti e musica per rilassamento) e un altro filone sulla musica da songwriter tra folk-rock e psichedelia.

Riassumendo i miei lavori da solista , nel 2007 ho pubblicato “Colori eMotivi” un album di ambient-rock e sperimentazioni dove mi sono sbizzarrito a musicare dei video e cortometraggi. Nel 2014 esce “Forgotten Dream”, album cantautorale di folk-rock con influenze Pink Floydiane, nel 2015 “Chillout Experience” tra chillout, world music e ambient.

Ci è giunta voce che sei già a lavoro per un quarto album, ci confermi tale notizia e cosa puoi anticiparci circa i progetti futuri?

Si, durante la mia ultima tournée estiva che ha toccato il centro e il sud Italia, ispirato dalle bellezze della Toscana, dell’ Umbria e dal mare del Cilento, ho già scritto sei brani del nuovo disco il quale sarà una sorta di volume secondo di Chillout Experience, in questo nuovo lavoro però ci saranno ancora più influenze dal medio oriente e India, ho già individuato alcuni dei nuovi musicisti collaboratori ma sono aperto anche ad altre esperienze e conoscenze che sono sicuro arriveranno.

 

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