“Ufficialmente Pazzi”, il tuo nuovo lavoro discografico. Dodici tracce, un’ora di musica e parole. Ce ne parli?
Un lavoro lungo, divertente ma a tratti anche molto faticoso psicologicamente. Questo disco è una liberazione. La mia. Non volevo lacci, non volevo persone che mi dicessero “questo non si può fare” oppure “così non venderemo un disco”…bene, la prima cosa da fare è stata dunque mettermi al lavoro per produrmi dal solo il progetto. Non ho neanche minimamente pensato ad una produzione che non fosse la mia, devo essere sincero e oggi so bene il perché. Non sai quante volte ho litigato con me stesso, figurati se si fosse trattato di un estraneo… e poi fare e disfare, cambiare strada anche all’ultimo momento solo per qualcosa che il resto del mondo potrebbe giudicare banale ma che per me è l’essenza di tutto. La vita artistica di una persona è fatta spesso di piccole cose, ma non si possono sminuire, nascondere o cambiare. La vita stessa è fatta di particolari e se te ne perdi uno, finisci col perderli tutti. Questo disco è una gran bellezza.
Si parla di follia, lavoro sommerso, senza tetto, povertà, rapporti familiari. Follia, ma anche altro. Uno spaccato di questa società che forse spesso perde di vista le cose importanti?
Il titolo riflette molto bene il mio pensiero a riguardo. L’ho scelto in primo luogo perché è il titolo della bellissima poesia che Helèna mi ha regalato, un giorno di tanti anni fa e sulla quale ho scritto la canzone. Ho voluto anche che fosse il primo brano del disco per sottolineare che questo è il brano che infonde tutta l’energia vitale a questo lavoro. In secondo luogo ho dato questo titolo per affermare con nettezza, laddove ce ne fosse bisogno, che il genere umano è folle, completamente instupidito e svuotato dalle televisioni, dai proclami di gente senza scrupoli e dal denaro. Viviamo in un mondo finto, virtuale, fatto di minacce e di petizioni sul web. Lo stesso mondo però, brucia davvero, la guerra non è finta, le persone muoiono e la morte stessa viene usata per fare audience. Tutti usano Fb e mettono foto, frasi, pensieri ed emozioni per condividerle con sconosciuti, ma poi non sono in grado di stringere la mano alle persone che incontrano, non riescono a costruire relazioni degne di questo nome. La cosa che mi fa impazzire di più è questo emergere continuo e massiccio della mediocrità che in quanto ben rappresentata a livello mediatico (intendo dire anche numericamente ben rappresentata) si autoassolve e pensa che quella stessa mediocrità e incapacità sia una sorta di forma di talento. Così non solo assistiamo inermi alla sua massiccia presenza, ma la vediamo autoalimentarsi, crescere e godere di ottima salute. “C’è posta per te” è stato visto ieri da 5,7 milioni di persone. Non ho più niente da dire.
Tante collaborazioni dalla chitarra di Pino Forastiere ad Alex Britti amico di sempre. Ci racconti qualche curiosità di queste collaborazioni?
Ah ah, la prima che mi viene in mente riguarda Michele Rabbia, grandissimo artista che sul cd ha suonato batteria e percussioni e che durante le riprese, fatte in Veneto da Stefano Amerio, è stato costretto (si fa per dire) da me a mangiare vegano. Andavamo al ristorante tutti insieme e siccome io sono vegano avevo trovato un ristorantino buonissimo a Udine (La Libellula, che ringrazio per l’ospitalità magnifica). Bene, l’altra settimana ho chiamato Michele per chiacchierare un po’ e lui mi ha detto: “Paolino, mi hai costretto a mangiare il tofu, che odio più di ogni altra cosa, e ancora non mi hai dato il disco!”
E poi Pino Forastiere, che grande musicista! Come dico spesso, c’ho messo degli anni a fare questo disco, ma senza Pino non avrei mai finito. Anche Alex è stato determinante, quando ho bisogno di una smossa arriva sempre lui, non so come faccia, deve essere tipo elettromagnetismo a distanza. Suonare insieme a loro, essere amici, condividere passioni e difficoltà mi ha fatto crescere negli anni. Ognuno ha dato e preso vita, ognuno di noi a regalato e ha avuto in cambio qualcosa. E’ bello sapere che se hai un problema c’è un mucchio di gente in grado di farti fare una risata e risolvere tutto. Nel disco, gli amici, sono tanti. Anzi, tutti i musicisti con i quali collaboro da sempre sono prima di tutto amici. Per un mio problema mentale, non riesco a suonare con persone con le quali non condivida anche un po’ di vita e pensieri. Questo accade un po’ in tutte le cose che faccio ed è possibile solo se mantieni alto il livello di guardia nei confronti di ciò che ti fa star bene o male. Mi spiego: quello che faccio lo faccio per star bene, non per farmi vedere o per guadagnarci qualcosa. Finchè si riesce a vedere le cose in questo modo, si può dire di essere liberi da condizionamenti mentali che rischiano di farci fare cose di cui non andremo fieri.
Scritto, arrangiato, suonato e mixato da Pallante. Perfezionista e attento per tutti gli aspetti del lavoro?
Ho avuto la fortuna di lavorare sempre con grandi professionisti e sono uno che impara abbastanza in fretta. Ho scelto di missare da solo il disco non perché io sia un bravo fonico, ma perché sapevo esattamente dove trovare e come trovare il suono che cercavo. Me lo ha insegnato Maurizio Montanesi a cui è in parte dedicato questo disco. Per il resto, sono un cantautore, dunque devo per definizione scrivere e cantare sennò sono un bugiardo! La chitarra, quella potrei suonarla male, come fanno quasi tutti i cantautori, invece no, sono bravo. E lo dico finalmente con tranquillità, dopo una vita passata a nascondere le cose che so fare, dopo anni passati a far dire agli altri che sanno far tutto e non sanno mai fare niente. Oggi mi piace raccontare la verità e la verità è che sono un musicista.
Anche la produzione è stata praticamente seguita totalmente da te per ottenere un prodotto esattamente come desiderato, possiamo dire che sei un indipendente “doc”?
Si. Anche se non sono stato un bravo produttore per questo disco. Mi sono concesso troppo e la prossima volta sarò più cattivo con me stesso.
Tu sei molto attento all’ambiente ed un’altra particolarità del tuo far musica è che questo “rispetto” lo trasferisci totalmente anche alla musica ed alla realizzazione dei supporti fisici. Riesci sempre a conciliare il tutto?
E’ una missione impossibile…nessuno può dire di essere 100% perfetto. L’importante è provare, credere e avere sempre chiaro l’obiettivo. Il mio, a riguardo, è quello di passare su questa terra rovinandola il meno possibile. Sono grato alla natura per avermi dato un posticino qui, nel paradiso che gli uomini stanno distruggendo. Rispetto tutte le forme di vita e sono antispecista. Nel cammino personale di ognuno di noi possono comparire difficoltà e incongruenze che a volte sono anche solo piccoli cedimenti per rendere la strada più percorribile. Ti faccio un piccolo esempio: Con il disco “Da piccolo giocavo a bocce” mi era stata offerta la possibilità di dare la mia musica per una pubblicità di una marca notissima di alimenti. Mi avrebbe fatto molto comodo, ti assicuro, ma dissi di no per motivi etici dettati dal fatto che la ditta commerciava prodotti di origine animale. Lo stesso per “Ufficialmente pazzi”. Avevo deciso di fare il vinile, un meraviglioso doppio vinile ma poi ho scoperto che nel processo di ottenimento del vinile si usa una sostanza di origine animale, così ho deciso di non farlo. Però sto ragionando con una ditta che mi farà il vinile certificando l’assenza di albumina. Insomma, a volte è più difficile ma con un po’ di impegno…
Ci parli un po’ dei disegni di Manuel de Carli, che ha invece curato il book che accompagna il cd?
Manuel ha fatto un lavoro splendido, indovinato al 100%. Abbiamo lavorato per molti mesi ragionando con molta tranquillità su ciò che volevamo ottenere e alla fine ci siamo arrivati. I suoi disegni percorrono i miei testi, fotografandoli a matita, raccontando delle precise emozioni che sono emerse durante la lettura e l’ascolto. Devo ringraziarlo per la perizia e la pazienza. Manuel è un artista.
Prossime tappe? Ora ci sarà un tour?
Comincerà un Veg-Tour, solo per posti vegani o che mi assicurino cibo vegetale, sia per me che per il pubblico.
Poi ci sarà anche “Ufficialmente pazzi a casa tua”. Un tour per famiglie, per condomini, per gruppi allargati dove poter scambiare musica a contatto, senza fronzoli, direttamente e con umanità. Sarò sia in assolo che in duo con Pino Forastiere. In quanto a follia, non siamo secondi a nessuno.
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