Il tuo ultimo lavoro “Ufficialmente pazzi”, in questa società attuale siamo veramente tutti pazzi?
Bella domanda, ovviamente questa è la mia visione il mio modo di guardare. Ufficialmente pazzi che è il titolo del disco, quindi non sono da solo ufficialmente pazzo altrimenti il titolo sarebbe stato diverso. Ci sono due chiavi di lettura, la prima è che ufficialmente pazzi è anche il titolo di un brano contenuto nel disco che ho scritto insieme ad una carissima amica, che purtroppo ha avuto una brutta esperienza, quella di trovarsi all’interno di un manicomio ed al termine di questa esperienza è riuscita a scrivere delle cose meravigliose. Me ne ha donata una e dopo un po’ di tempo ne ho fatta una canzone. Mi piaceva che il titolo fosse questo, per ringraziare quella persona e la sua forza. L’altro senso è quello a cui facevi riferimento nella domanda e cioè che mi sembra evidente che come genere umano, come abitanti di questo pianeta siamo un po’ andati oltre e per certi versi un po’ folli. Nessun altro essere vivente che abita il nostro pianeta si autodistrugge o distrugge il territorio, come facciamo noi.
Il disco è stato anticipato dal singolo “Tutto quello che resta (del perduto amor), che ha visto la partecipazione di Alex Britti in una veste decisamente inedita. Ci parli di questa collaborazione?
E’ stata molto divertente, come lo sono tutte le cose che faccio con Alex. La collaborazione nasce da un’amicizia più che ventennale. Un giorno mentre suonavamo sul divano è venuta fuori questa canzone ove Alex ha suonato il basso e la batteria ed Erica Mou ha fatto i cori impreziosendo ulteriormente il brano.
L’album nasce completamente immerso nella natura, in un bosco dell’Umbria. Tu ami molto la natura e la non violenza verso gli animali. Ritieni che la musica sia un buon canale per promuovere questi messaggi?
Credo che la parola è un metodo fondamentale e la musica lo sia altrettanto, sia un qualcosa di eccezionale per tutti i tipi di comunicazione. Io nella vita sono così e la mia musica ne è diretta conseguenza.
Questo aspetto sarà presente anche nella parte live?
Sicuramente si, sia perché frequenterò dei posti un po’ inusuali “cruelty free”, ma anche perché il mio impegno non si ferma certamente al fatto di avere un disco certificato “Vegan ok”, sono una persona che in pieno aderisce a questa filosofia o se vogliamo semplice pensiero della non violenza. Anche la manifattura è stata fatta sempre tenendo presente che non fossero impiegati materiali che derivano dagli animali.
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