Arrivano in Campania i Pipers con due concerti al Club 33 Giri di Santa Maria Capua Vetere (CE) venerdì 18 novembre e all’MMB di Napoli sabato 19 novembre. Due appuntamenti del tour di presentazione del nuovo disco “Alternaïf” uscito lo scorso 21 ottobre su etichetta Bulbart (inizio ore 21, live ore 22, ingresso gratuito). Il terzo lavoro del duo folk-pop di stanza fra Milano e Napoli è stato anticipato nelle scorse settimane dal videoclip del singolo “Follow the flow”, proposto in anteprima su Rockol, mentre le tracce del disco sono state presentate con uno streaming esclusivo su Deezer.
Non ci sono molte altre realtà nel nostro Paese che negli anni hanno mantenuto una coerenza di percorso come i Pipers. La band è formata oggi dai due membri fondatori Stefano De Stefano (voce, chitarra acustica e armonica) e Stefano Bruno (mandolino e cori) – che dal vivo sono accompagnati da Leonardo Angelicchio (tastiere e cori) e Santiago Giannetto (batteria) – ed il loro è un suono brit che, pur essendo debitamente variato e in evoluzione disco dopo disco, evita da sempre di inseguire le mode del momento ma si preoccupa invece di concretizzare al meglio l’urgenza di esprimersi.
Così accade in “Alternaïf”, terzo disco dei Pipers che raccoglie dieci tracce di cantautorato folk-pop in inglese discostandosi in parte dagli umori tipicamente d’Albione del passato, per guardare anche a scenari americani.
In questo senso “Alternaïf” – lavoro per la prima volta interamente prodotto e mixato dal gruppo – è un disco più equilibrato, che fa trasparire una diversa e più ampia serie di ascolti rappresentando una sorta di punto di arrivo (ma anche di ripartenza) di quelli che furono i due lavori precedenti: “No one but us (2009)”, orientato verso il britpop, e “Juliet Grove” (2014), che nel suo aprirsi ad un suono più multiforme raccoglieva i favori di NME con il singolo “Ask me for a cigarette” – e di Virgin Radio grazie a “Steve Lamacq“.
In “Alternaïf” invece i Pipers mescolano molti suoni acustici con un filo di elettronica e diversi sintetizzatori a svecchiare un amore per il folk da sempre dichiarato. Il loro è un muoversi ispirato ed emotivo fra le due sponde dell’Atlantico, con un occhio di riguardo alle ultime generazioni di songwriters anglofoni e riportando in dono canzoni preziose e malinconicamente belle come parchi in autunno. Lungo queste prospettive, il titolo del disco rappresenta al meglio l’approccio alla musica che i Pipers hanno sempre avuto: non impostato, ma spontaneo, e alternativo com’è alternativa la scelta di chi, nello scrivere canzoni, decide di puntare sulla sincerità e in un certo senso sull’ingenuità. Naïf appunto.
È partendo da questo mood che i Pipers inanellano una dietro l’altra una serie di tracce incantevoli, quasi fossero quei raggi verdi che emergono magicamente sul confine fra giorno e notte in un tramonto. Ogni loro brano ribadisce la forza espressiva di un artigianato acustico capace di creare piccoli gioielli pop che guardano al panorama internazionale intrisi d’intensa autenticità.
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