Fin’ora abbiamo sempre parlato dei gloriosi anni sessanta, di cambiamento e di precisi autori che ne hanno segnato il percorso, oggi cambi ameremo via, percorrendo la strada della tradizione. Iil benessere economico permette agli italiani un po’ di respiro. Finalmente gli italiani possono permettersi di tornare sulle spiagge che insieme a sole e amore diventa fonte ispiratrice e protagonista delle musica leggera. Nasce in questo periodo il fenomeno del tormentone estivo. A decretare la canzone-tormentone non è la vittoria di un concorso canoro e neanche la vendita di dischi. Il giudice inappellabile è il jukebox e la sua carica popolare. La canzone-tormentone deve essere orecchiabile tanto da essere ascoltata una volta per essere poi ricordata per sempre. La canzone-tormentone passava nei bar, risuonava nei mangiadischi sulla spiaggia, si ballava nei locali. E la musica leggera degli anni Sessanta non si sottrae a questo compito. Protagonista indiscusso Edoardo Vianello, che nella sua autobiografia si definisce “Il Re Mida della canzone estiva”. Difficile dire quale brano più di altri abbia abbracciato tutte le caratteristiche di cui parlavamo prima, troppe per parlare di tutte. Proveremo a segnare quelle che più di altre sono state nelle hit parade, quelle che il popolo ha scelto come brani tormentone.
Inizierei con una giovanissima Mina che prende in mano la guerra di quelle donne costrette in città contro quelle che invece sfoggiano una pelle baciata dal sole. “Abbronzate, tutte chiazze, pellirosse un po’ paonazze, son le ragazze che prendono il sol” così recita Tintarella di Luna, brano del 1960 brano scritto da Franco Migliacci e Bruno De Filippi e arrangiato da Tony De Vita, sarà la stessa Mina a chiedere di poter interpretare il brano insieme al suo gruppo, I Solitari.
Come dicevamo prima, campione indiscusso del tormentone estivo è Vianello che apre la sua ascesa con il brano Pinne fucile ed occhiali un brano che accompagnerà anche sott’acqua le estati italiane del 1962.
Proseguiamo con un più melodico e poetico Gino Paoli che, forse, non fa ballare ma di certo non dimentica il ritmo che fa di questo brano un tormentone estivo, un brano per innamorati che fa innamorare: Sapore di sale 1963.
Torna a far scatenare Mina, questa volta accompagnata da Piero Focaccia, un brano che entrerà non solo nelle top ten e nella storia come tormentone estivo ma prende posto anche nei modi di dire di oggi a conferma di un posto o un appuntamento, il brano è Stessa spiaggia stesso mare, del 1963 e, neanche a dirlo, autore del brano è Edoardo Vianello, il Re Mida dei brani “da spiaggia”.
Sogno di tutte le donne in estate, ancora oggi se ci passa a fianco qualcuno molto abbronzato non si può fare a meno di canticchiare il ritornello di questo brano, vincitore del disco d’oro nel 1964 e quindi d’obbligo nella nostra classifica: Sei diventata nera dei Marcellos Ferial.
Chiudiamo la nostra classifica con un must estivo, il tormentone dei tormentoni anni sessanta, il Re non poteva sbagliare e in effetti di tormentoni non ne ha sbagliato neppure uno. Sto parlando come sempre di Edoardo Vianello e il brano è I watussi. Brano simpatico, ritmo coinvolgente legato a passi di danza. L’antenato dei balli da villaggio turistico del gioca-juer, delle macarene, che verranno negli anni a seguire. Ad accompagnare Vianello il gruppo dei Flippers fra i quali un giovanissimo e ancora sconosciuto Lucio Dalla.
Ce ne sarebbero moltissime altre da mettere in elenco ma non mancheremo di parlarne, intanto vi consiglio di mettere nella vostra play list questi brani, mentre siete in spiaggia, provando così a riviere le spiagge del secolo scorso.
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