BIGMAMA,NEXT BIG THING

Chi è e come nasce Big­mama?

Come nome d’arte e persona­lità da quando ero veramente molto piccola molti miei amici mi chiamavano Bigmama. All’i­nizio un motivo reale non c’e­ra, poi dopo mi sono data una spiegazione, di cognome faccio Mammone e Bigmama è come una traduzione simpatica del cognome.

Sono sempre stata legata molto alla musica, quando ero più pic­cola cantavo, facevo i karaoke in giro ma anche a casa mia per dare fastidio a mia mamma. Ho preso anche delle lezioni mu­sicali, ma in realtà erano delle lezioni corali ed ero molto pic­cola.

Alla musica mi sono legata ve­ramente da piccola e quindi è come una sorta di vocazione, poi appena ho imparato a scri­vere bene in rima, più o meno il periodo delle medie ho comin­ciato a scrivere delle canzoni abbastanza stupide, fino ai tre­dici anni dove ho scritto la mia prima vera canzone ed a sedici anni ho trovato il coraggio di pubblicarla e da li è nata la Big­mama nel suo top.

Ph: Adriana Tedeschi

Sei stata tra i protagonisti del concerto del Primo Maggio a Roma, cosa è cambiato nel tuo percorso artistico dopo questa esperienza?

Sicuramente adesso noto più attenzione sulla mia musica, soprattutto per gli emergenti come me è molto difficile farsi notare e deve partire dall’avere qualcosa di caratteristico che gli altri artisti non hanno. Più si ha un personaggio definito, più quel personaggio spinge e va avanti. Al concerto del Pri­mo Maggio, ho detto: io sono Bigmama, faccio questo nel­la vita ed avendo appunto un personaggio ben definito si è creata questa forte attenzione su di me che diciamo proprio in maniera fisica. Se prima an­davo ad una festa tra colleghi o musicisti mi dovevo presentare, adesso invece sanno chi sono e si vengono a presentare loro.

Ti aspettavi un così grande riscontro?

No, perché inizialmente dovevo solo esibirmi e sapevo che es­sendo un’artista di piccolo cali­bro mi dovevo esibire tra i primi ed avevo quasi paura che nes­suno mi notasse. Poi con gli au­tori abbiamo deciso di fare un discorso, dato che il mood della giornata era tutti per la pace, il mio messaggio era comunque un messaggio di pace ed è suc­cesso quello che è successo.

Il messaggio che lanci è un messaggio di body positive, quanto ti ha aiutato la musica a superare le difficoltà che ti sono capitate?

Per me è stato un passaggio fondamentale, forse senza non mi sarei mai accettata e non mi sarei mai data delle possibilità nella vità perché magari non mi ritenevo capace di fare nulla di quello che potevo fare.

Tramite la musica, che è un consiglio che io do a tutti, trova­re qualcosa nel quale si è bravi e fare in modo che quella cosa nel quale si è bravi dia un must di confidence , per farti intende­re se io sono brava nel cucinare e mi chiamano a cucinare in ri­storanti importanti e salgo sem­pre più di livello ed alla fine fini­sco per lavorare in un ristorante con un botto di stelle Michelin tutti si interesserebbero. A me è successa questa cosa, inizian­do a fare musica, scrivendo e vedendo che comunque ho dei bei traguardi, persone che si legano sia alla mia musica che al mio personaggio ed alla mia personalità è una cosa che poi negli anni mi ha fatto accettare, che mi ha fatto capire che io non ero solo ciò che dicevano gli altri ma ero tanto tanto altro e che ero molto brava in questo campo.

Come affronti la tua timidez­za dinanzi ad un pubblico?

Più che la timidezza l’ansia, io soffro tanto di ansia in qualsiasi contesto, dall’ansia da presta­zione all’ansia sociale. Diciamo che l’affronto e basta, nel mio caso sono fortunata perché io adoro fare i live e non appena l’ansia si trasforma in adrenali­na solo perché le persone sotto al palco sono felici di stare li al­lora divento calmissima. Prima sono intrattabile, le persone che lavorano con me oppure che mi accompagnano sanno che prima di esibirmi divento pazza, vado avanti ed indietro piena di ansia poi però sali sul palco e vedi la gente che si di­verte, qualcuno conosce anche le canzoni e quindi ti calmi per­ché tu sei li e quelle persone sono tutte li per te.

In una canzone dici “io ad Avellino non ci torno”, quan­to sei legata alla tua terra?

A livello emotivo tanto, nel senso che comunque è la ter­ra della mia infanzia, della mia famiglia, di alcuni miei amici, purtroppo ho perso molti ami­ci di Avellino e giustamente fa proprio parte del mio bagaglio di vita. Però è una terra che non mi ha dato molto, anzi ti posso dire che non mi ha dato proprio nulla e quindi è un po’ un rap­porto di odio e amore possiamo dire. Giustamente se sto troppo tempo a Milano, dove abito ora, dopo un po’ sento la mancanza di Avellino e della mia famiglia, però durante l’anno non è che dico …vorrei proprio andare ad Avellino, non vedo l’ora di tornare ad Avellino perché pur­troppo non ci sono opportunità e questa è la ragione per cui non ci tornerei mai perché se tornassi ad Avellino sarei finita con la musica.

Il tuo giro di concerti farà tap­pa in vari festival, hai in pro­gramma un tour tutto tuo?

Per ora abbiamo optato per i festival in quanto è più sempli­ce del mettere in piedi un tour proprio. Ci sono persone inte­ressate ma non ancora abba­stanza per poter far ciò, non è ancora arrivato il momento di poter fare una data tutta mia. Poi anche in considerazione dell’estate, abbiamo deciso di appoggiarci soprattutto sui fe­stival in quanto fanno più nu­meri, persone che vanno li per ascoltare vari artisti, non vanno per ascoltare solo te, ma se sei bravo ti ascoltano e cominciano ad interessarsi a te.

Ovviamente mi auguro che quanto prima possa esserci an­che un tour tutto mio, pieno di date e con tante persone che verranno ad ascoltarmi.

Il tuo rap è contro tutte le di­scriminazioni, in un brano dici “io punto al cielo con il cuore sotto zero” e subito dopo “non credere ai suoi per sempre”. Quanto è im­portante non lasciarsi condi­zionare e credere sempre in se stessi?

Credo sia fondamentale, saper­si riconoscere in quanto teste pensanti e capire di avere un pensiero conta nella vita è ve­ramente la parte fondamentale. Non ha senso aspettare il giu­dizio degli altri, non ha senso dare più peso al giudizio degli altri che al proprio e poi certo i consigli sono consigli, ci sono delle persone che sono più pre­parate di me in diversi ambiti e sono sempre pronta ad ascolta­re queste persone per consigli e per discorsi che possiamo fare, però nessuno ha più po­tere decisionale di noi stessi. Nessuno può decidere per me meglio di me stessa. Forse solo mia mamma ci riesce.

Segui direttamente i tuoi ca­nali social, ti è mai capitato che ti chiedessero consigli su come affrontare certe si­tuazioni?

Mi capita spesso ed a me piace rispondere a tutti, ovviamente quando posso. Sono consape­vole che spesso mi scrivono per chiedere consigli per riuscire in determinate situazioni e l’unica cosa che io dico perché la mia storia non sarà mai ne simile ne uguale alla storia di altre per­sone è proprio quella di trovare qualcosa in cui si è bravi e da quel qualcosa sviluppare tutto per se stessi.

A quale canzone sei più lega­ta?

Sono tutte figlie mie, è come chiedere ad una mamma qual è il figlio preferito. Sono legata a tutte, fanno tutte parte del mio percorso. Come accade ad una mamma, anche se si dice che non è vero, c’è sempre un po’ di amore in più per il primo figlio, magari la mia primissima can­zone è quella a cui sono legata un po’ di più perché rappresen­ta il mio punto di partenza, però poi il peso delle altre canzoni è molto simile.

Ci spieghi il concept dei tuoi video?

Semplicemente non volevo passare inosservata, quindi abbiamo cercato di fare qual­cosa di particolare. Qualcosa che non passasse inosserva­to, punto. Qualcosa di troppo in diverse direzioni, qualcosa di mai visto, qualcosa di ag­gressivo, qualcosa di forte com’è la mia musica. Quello che devo dire dico, non ho paura di dire certe cose e quindi anche nelle immagini volevamo passasse la stessa figura.

In tour fino a settembre e poi quali i progetti futuri?

Sicuramente lavorerò ad altra musica, dopo l’estate sarò an­che più libera dall’università e quindi più tranquilla.

Quindi musica, musica e mu­sica.

 

Gabriella Sandrelli © copyright Backstage Press. All Rights Reserved

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