ESCE IL 7 APRILE “DON ANTONIO”

“DON ANTONIO” è il primo disco solista di ANTONIO GRAMENTIERI, in arte Don Antonio, musicista, produttore, internazionalista del suono italiano, fondatore di Sacri Cuori e autore di musiche per il cinema, il teatro, la televisione e la pubblicità.

Registrato in Sicilia (allo Zen Arcade, con la collaborazione di Cesare Basile), rifinito in Romagna con gli amici e i collaboratori di una vita, “Don Antonio” è un disco che si lascia il continente dietro le spalle, e suona con la faccia rivolta verso il mare, affacciato sull’ultimo lembo di Italia e di Europa. Racconta una storia vera e un viaggio a Sud.

Niente world music salottiera: l’album invita a un ballo trasversale a tutti i folklori, dipinge un’identità Mediterranea senza ammiccamenti. Dolce e amara, romantica e spietata, vicina e distante. Un’identità che oggi slitta sul suo asse, e si trova a vivere simultaneamente l’Est e l’Ovest, il Nord e il Sud, il passato e il futuro. Il suono dell’Italia contemporanea inquadrato in un fotogramma mosso. Il continuo divenire di una geografia che perde i suoi equilibri tradizionali, e intanto ne acquisisce dei nuovi: paradossali, misti e meticci.

Sul piatto ci sono melodie romantiche che profumano di Sud, strappi blues, reminiscenze ambientali, twang adriatici, balli di gruppo, paesaggi cinematici, aiuole fiorite, navi al porto, personaggi misteriosi, donne eleganti. L’amore e il dolore del viaggio, del trovare e del lasciare. Con l’assoluta-poesia e l’assoluto-kitsch che, esattamente come nella vita vera, danzano abbracciati al mercato del pesce di Catania.

DON ANTONIO BIOGRAFIA

Negli ultimi dieci anni Don Antonio e la sua musica non sono mai stati fermi.

Nei dischi con Sacri Cuori, in studio di registrazione con David Hidalgo, Jim Keltner, Evan Lurie, Marc Ribot, John Convertino, Giant Sand, Steve Shelley. Nei tour e nei dischi di Richard Buckner, Dan Stuart, Alejandro Escovedo, Hugo Race, Terry Lee Hale, Bill Elm e Friends of Dean Martinez. In Italia nei dischi di Nada e Pan del Diavolo, Riccardo Tesi e Giulio Casale, Bobby Solo, Max Larocca, Pippo Guarnera.

Nelle colonne sonore per il cinema (“Zoran, il mio nipote scemo”, “Upwelling”), la televisione (Sky, Fox Crime e altri) e il teatro. In spot internazionali (Volkswagen). In uno show su MTV (Rock in Rebibbia), alla BBC come alla radio nazionale australiana. E poi a capodanno in Montenegro, in una galleria d’arte al SXSW di Austin, su un marciapiede alla settimana della moda di Milano, in mezzo a una rissa a Salonicco, a suonare il rock and roll al Jamboree a fianco di antiche stelle. Il tutto girando manopole e creando suoni dalla Romagna a Melbourne, da Los Angeles a Bristol, da Tucson a New York. Con brani cantati da M Ward, Isobel Campbell, Hugo Race, Howe Gelb, missati da John Parish, Craig Schumacher, JD Foster e John Agnello, ascoltati alle radio di cinque continenti. E commuovendosi ogni volta che Dan Stuart canta “Me, I gotta keep on moving”. Il 7 aprile 2017, però, esce il suo primo disco solista, dal titolo “Don Antonio”.

 

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