In contrapposizione alla rubrica Tempo di musica, non potevano mancare due pagine dedicate alla musica non italiana. Un viaggio tra note, aneddoti, storia, scale e armonie, a volte emarginate a vantaggio della musica italiana. Ogni articolo sarà rigorosamente legato ad un evento, più o meno prossimo, che racconterà le emozioni e la storia degli artisti che calcheranno i palchi nelle principali città italiane. Questo mese vi proponiamo i Black Sabbath in scena a Bologna a giugno.
La notizia del ritorno dei Black Sabbath in Italia,evento organizzato dalla lungimirante LiveNation, che non lascia mai al caso la presenza su territorio italiano di artisti di questo calibro, a supporto dell’ultimo lavoro datato 2013 ed intitolato “13”, e’ sempre una di quelle che non lasciano indifferenti.
Tour annunciato lo scorso anno ma portato avanti con difficolta’, a causa delle condizioni di salute del chitarrista Tony Iommi, che aveva portato spesso e volentieri all’annullamento di parecchie date, compresa quella italiana. Le radici di questa band affondano alla fine degli anni ’60, quando Tony Iommi (chitarra), Ozzy Osbourne (voce), Geezer Butler (basso) e Bill Ward (batteria) danno vita agli Earth,formazione blues-oriented che pero’ non produce nessun lavoro discografico. Alla fine del ’69 nascono, con la succitata formazione, i Black Sabbath che manterranno questo organico per quasi tutti tutti gli anni ’70 producendo, soprattutto dal ’70 al ’72, album seminali come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality e Volume IV. La title track del secondo album Paranoid e’ un brano fondamentale nel successivo sviluppo del genere heavy metal, tre minuti tirati ad alta velocità strofa-ritornello, strofa-ritornello. Un successo straordinario che li porto’ ai primi posti della classifica di Billboard. Con diverse variazioni, dovute ai cambi di formazione avvenuti negli anni, i Black Sabbath, mantennero sempre come punti fermi i testi torvi e a sfondo satanico ispirati a droghe,morte atomica e inferno. Gli show erano assurde messe in scena dall’aria sinistra e plumbea. Alla fine dei ’70 Ozzy viene licenziato e al suo posto, alla voce, viene ingaggiato il grande Ronnie James Dio già negli Elf e nei Rainbow di Ritchie Blackmore. Dio fu perfetto per assecondare i riff taglienti di Tony Iommi e la produzione Sabbathiana si arricchi’ di gemme come Heaven and hell e The Mob Rules cariche di testi ispirati alla letteratura gotica. Dopo diversi anni e numerose vicende legate alla voce del gruppo e vari cambi, non sempre convincenti,nonostante il valore indubbio di personaggi quali Ian Gillan e Glenn Hughes, l’arrivo di Tony Martin contribuì all’incisione di ottimi lavori come Eternal Idol ed Headless Cross, che diedero alla band nuova linfa. Arriviamo ai giorni nostri con altri cambi di formazione, ritorni e pause creative fino al 2011, quando, con un intervento al Birmingham Mail, Tony Iommi annunciava la reunion con il primo cantante Ozzy Osbourne e di conseguenza un nuovo album e relativo tour mondiale. L’impatto avuto sulle future generazioni di musicisti è evidente. Li possiamo considerare gli apripista di diversi sottogeneri musicali come l’heavy metal, il trash metal, il doom metal e lo stoner rock, pur non facendo parte di nessuno di questi a testimonianza dell’assoluta originalità della loro proposta. Abbiamo adesso la possibilità di averli in italia, per un’unica data, il 18 Giugno alla UNIPOL ARENA di Bologna con prezzi variabili dai 69 ai 92 Euro. La formazione annunciata comprende Tony Iommi alla chitarra, Ozzy Osbourne alla voce, Geezer Butler al basso e Tommy Clufetos alla batteria.
Rock on!
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