MALDESTRO CON “CANZONE PER FEDERICA”

maldestro-141216MALDESTRO nasce a Napoli, nel quartiere popolare di Scampia. Ci vive fino all’età di nove anni, per poi trasferirsi al centro. In quegli anni comincia a studiare piano, strumento che lo porterà ad evadere da una realtà difficile. A scuola comprende di portare un cognome pesante e così in tenera età scopre il pregiudizio. A sedici anni incontra il teatro, così lascia gli studi per dedicarsi completamente alla scrittura e alla recitazione. Lavora con diversi registi importanti e porta in scena molte sue commedie e drammaturgie aggiudicandosi numerosi premi. Durante la sua crescita artistica, sente il bisogno di esporsi, di combattere contro il cognome che porta. Così partecipa a molte iniziative per la legalità: dalle carceri minorili alle scuole medie, dalle superiori alle università. Molte volte è affiancato da nomi importanti, impegnati nella lotta contro le mafie. Da Rosaria Capacchione a Don Luigi Merola. Da Cantone e Don Ciotti.

Dal 2013, anno in cui Maldestro (fino ad allora esclusivamente attore e autore per il teatro) ha deciso di cominciare a coltivare la sua altra passione ovvero la musica ha collezionato numerosi premi prestigiosi tra i quali: Premio Ciampi, Premio De André, SIAE, AFI, Musicultura fino ad arrivare finalista al Premio Tenco come miglior album esordiente ed è stato inserito nel progetto del club Tenco dedicato a de Andrè del quale uscirà un album questa estate.

Dal 2013 ad oggi forte del bagaglio di esperienze raccolte in ambito musicale e teatrale oltre al suo concerto classico di matrice cantautoriale e folk che porta in tour in tutta Italia Maldestro sta preparando un nuovo spettacolo che unisce le sue 2 grandi passioni ispirato al teatro canzone di Gaber ovviamente fortemente caratterizzato dalle tematiche impegnate ma allo stesso tempo ironiche che lo contraddistinguono anche nelle canzoni.

Nel 2015 esce il suo primo album “Non trovo le parole”, che lo porta a suonare in tutta Italia per più di 100 concerti.

Nel 2016 ha partecipato, con il brano “Facciamoci un selfie” al Concertone del Primo Maggio a Piazza San Giovanni a Roma.

Autore raffinato dalla voce graffiante, racconta nelle sue canzoni e nei suoi spettacoli l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la disperata voglia di vivere di un giovane poeta dei nostri tempi senza rinunciare a un’ironia piena di vita, cuore della sua musica, riuscendo a cogliere la magia profonda della sua terra natale.

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