50 concerti in 120 giorni. Un’estate ricca di impegni.
E’ stata un’estate ricchissima ed anche inaspettata. Sono partito lo scorso anno con questa mia nuova avventura di cantautore e non sapevo cosa aspettarmi. E’ andato bene lo scorso tour, quest’anno sono ripartito e trovarmi a suonare così tanto è stata un’emozione incredibile. La cosa che più mi piace fare è scrivere canzoni e fare concerti, per cui è stata un’estate bellissima.
Questa è una delle tue prime esperienze come solista, qualche anno fa ti esibivi come chitarrista di una band. C’è differenza nell’affrontare il palco ed il pubblico ?
C’è tantissima differenza, lo dico spesso, quando salivo sul palco come chitarrista mi concentravo sul suonare, di dare la mia energia nel suonare. Ma da cantante è tutta un’altra cosa, perché oltre a cantare, cerchi di comunicare al meglio le parole che dici e vai a cercare proprio un contatto con il pubblico; che sia un sorriso, che siano i tuoi movimenti o le parole che dici e ed è stata durissima all’inizio. Le prime volte, quando iniziavo mi ritrovavo un po’ eccitato, emozionato e non capivo bene cosa dovevo fare; dopo venti-trenta concerti ho preso un po’ le misure e forse è la cosa in cui mi sono sorpreso di più. Ora mi sento come a casa, sto benissimo, sono spontaneo al 100% e questo arriva fortissimo al pubblico e per me è una soddisfazione grandissima.
Hai da poco annunciato l’uscita del tuo nuovo album, prevista per il mese di gennaio. Con chi stai lavorando e cosa puoi anticiparci?
E’ un disco che stiamo finendo, lo avevo iniziato qualche mese fa ma poi proprio in conseguenza di tutti questi live abbiamo un po’ rallentato. Ora mi sono preso il mese di novembre di pausa dai live proprio per completare il lavoro. Conterrà nove tracce, sei sono prodotte da Corrado Rustici che è il mio produttore di riferimento mentre le altre tre le curo io. Per cui se tutto va come programmato a fine novembre chiuderemo questo nuovo lavoro, che uscirà a gennaio.
A proposito di luoghi da girare, esiste un altro spazio – quello virtuale del web e dei social network – in cui ti trovi molto a tuo agio. Ritieni i social network utili per chi fa un lavoro come il tuo?
I social network per me sono utilissimi in generale per chi ha voglia di comunicare qualcosa oltre a essere un buon modo per conoscersi e stare in contatto con tanti amici. Si per me e per la musica è diventato un mezzo straordinario, perché riesci ad aggiornare chi ti segue in tempo reale; per esempio quando ti esce una data tre giorni prima del concerto faresti fatica a comunicarla con i metodi tradizionali mentre con i social ci metti un attimo a far girar la voce.
Poi devo dire mi piace molto, perché quando devo dire una cosa, in tempo reale, voglio esprimere un pensiero, un attimo che lo pubblichi. Che sia su una mia canzone, su un’emozione legata ad un concerto, ecco riesci a farlo in tempo reale e comunicare l’umore di quel momento.
Abbiamo detto che stai lavorando al nuovo album, ma nonostante la pausa programmata per il mese di novembre, sei ancora in giro con il tuo duo acustico.
E’ tutta l’estate che ho girato con questa formula, ho trovato nel duo acustico l’ideale per questa fase della mia carriera. Sono io, due chitarre e tutte le mie canzoni, non ci sono effetti speciali o qualsiasi altra cosa che vada a coprire. Mi diverto tantissimo, perché posso interagire tantissimo col pubblico ed anche se da fuori il duo acustico può sembrare una cosa leggera, abbiamo invece cercato un suono molto potente e con queste due acustiche riusciamo a far ballare intere piazza anche solo con due chitarre.
Abbiamo deciso di proseguire fino alla fine di ottobre, girando ancora per le ultime feste e piazza per concludere in qualche club e pub che apre la stagione invernale.
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