Moody Oltre le apparenze

Cominciamo dal vostro nome, Moody, che letteralmente significa “lunatico”. Come mai questa scelta e dovendovi definire vi definireste tali?

La scelta del nome è un po’ casuale, anzi più che casuale avevamo fatto un lavoro in ambiti pubblicitario nel 2008-2009 ed alcuni di quel team lavorativo, visto che non avevamo ancora un nome, avevano pensato appunto a Moody e ci avevano fatto addirittura un logo anche molto carino che però non è quello attuale.

Quindi un po’ da li è nata l’idea Moody e che comunque ci rappresenta molto per quando riguarda tutte le emozioni che a noi piace trasmettere attraverso la musica.

moodyE’ da qualche settimana uscito il vostro nuovo disco “Oltre le apparenze”, dieci inediti e tre cover. Come è nato? Il risultato è come lo avevate immaginato?

Abbiamo scoperto il crowfunding attraverso la piattaforma Musicraiser ed abbiamo deciso di affidarci ai nostri fan per la creazione di questo nuovo progetto, che appunto era il nostro secondo album ed in maniera molto indipendente è uscito “Oltre le apparenze”. Siamo molto contenti perché, l’indipendenza ed il fatto di aver fatto tutto da soli, ci rende molto felici. È anche un modo per condividere con i nostri fans e coloro che ci hanno aiutato ed unito molto; oggi la condivisione, soprattutto sul web è una cosa molto importante e quasi fondamentale.

Come appena detto vi siete autoprodotti, com’è per una band giovane fare musica in Italia?

Sicuramente molto difficile, proprio per questo stiamo cercando strade alternative ed anche un po’ nuove. Siamo sempre molto attenti a quello che succede e cerchiamo sempre di giocarci una carta che è quella delle sincronizzazioni, siamo molto vicini a questo mondo ed allora cerchiamo di trovare una strada di visibilità attraverso questo mezzo. Abbiamo fatto nel 2012 uno spot di una nota automobile che è girato in tutta Europa e, nel 2013, un altro spot che ci ha dato anche molta visibilità.

Il vostro linguaggio musicale è molto diretto ed immediato. E’ una caratteristica voluta?

Probabilmente si, nel senso che a volte questo essere così diretti può essere visto come qualcosa di superficiale, in verità, il tutto è molto legato alla comunicazione in più,, in Oltre le apparenze, c’è un messaggio su quello che facciamo, arrivare in modo rapido a quanta più gente possibile ma arrivare con un sentimento verso l’ascoltatore.

Un tema costante della vostra ultima produzione è quello dell’amore, affrontato in tutte le sue sfaccettature, da quello frivolo a quello globale, passando per quello morboso del singolo “ipnosi”. Com’è il vostro rapporto con l’amore?

E’ un rapporto molto intenso, lo è sempre stato e con questo disco abbiamo appunto cercato il modo di rappresentare l’amore in varie forme. Anche la grafica ci rappresenta molto da questo punto di vista, nel senso che abbiamo cercato un’immagine che richiamasse il cuore quindi l’amore, però, il cuore che rappresentiamo è un cuore vero, non il classico cuore stilizzato ma un cuore pulsante; in più dentro questo cuore c’è tutta un’immagine che abbiamo studiato. Il tutto continua all’interno del disco, si parte da “oltre le apparenze”  che è appunto tutto quello che vorremmo rappresentare con questo disco, per poi passare ad “Ipnosi” che è un brano dove si rappresenta l’amore, diciamo morboso ma, in realtà, è un amore che appare spesso nella vita di tutti i giorni, dove c’è la parte forte che è la donna e l’uomo che rimane abbastanza incastrato nella situazione.

Il Sogno nel cassetto di Moody?

Arrivare a più gente possibile con quello che stiamo portando avanti oggi e, chissà, un nuovo disco in lingua inglese per provare la strada estera in una maniera più decisa.

Alfonso Papa for Backstage Press © Copyright 2013-14. All Rights Reserved.

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